Se porti alla luce ciò che brilla dentro di te
ciò che è dentro di te ti salverà.
Se non lo porti alla luce
ciò che è dentro di te
distruggerà tutto.
(Vangeli Apocrifi)
Dice, p. Costantino Ruggeri:
“Mi è toccata in sorte la grazia e la gioia di aver identificato
la mia fede nell'arte e la mia arte nella fede”.
Mi pare di intravederlo, immobile e muto, di fronte al suo abbozzo: una presenza densa, la Sua, ove la tela diviene più vasta del mare!
Questo operaio dei sogni, ha saputo, voluto, “dovuto” diffondere Luce: soltanto fiori fatti sbocciare ogni giorno per la felicità degli uomini, amava dire della Sua arte.
"Teologia della Pazienza", 1956 |
Tu contadino dell'Eden
uomo di fatica del Dio creatore,
da sempre intento a coltivarne i campi;
… Ma più sognatore di geometrie astrali...
... e poi a condensare
in grumi doloranti di materia
la oscura pena
per la devastata innocenza.
Allora eccoti infaticabile
a cercare tra cumuli di rifiuti
la perla perduta
e perduto anche tu
dietro lune naviganti
sul grande caos.
Così lo “scolpiva” l'amico p. Davide Maria Turoldo.
p. Costantino Ruggeri insieme a p. Davide Maria Turoldo, alla sua destra |
via Porta, Pavia 2003 |
In
nessun'altra città Egli avrebbe potuto immaginarsi
- “per misura e
temperamento, discrezione e amicizia” -
che in quella Pavia di
ado(ra)zione da cui trarrà linfa vitale
per la vita e l'opera,
sempre congiunte.
“Conobbi il centro storico, le sue basiliche romaniche, longobarde, immortali anche nel loro tacito patto con la morte lenta dello smog che le aggredisce e ne fui subito conquistato; i palazzi e i vicoli, le sponde del Ticino - il più bel fiume d'Italia -
la sua campagna dolce e feconda, le torri tanto care...”.
“Ogni piazza, ogni vicolo, ogni cortile, ogni ciottolo delle sue strade,
ogni lapide dei suoi muri,
ogni frammento di porta e di bifora,
ogni nome di via è un'esca alla curiosità prima, all'incantesimo poi.
E tu sogni e canti”.
"Piazza Grande pulsante cuore", 1960 |
Quello che salta al cuore (prima ancora che agli occhi) dell'opera di p. Costantino è l'essenzialità della forma che prende sostanza e si sostanzia di Luce, si spoglia di ogni sovrastruttura per sposarsi con l'Infinito, l'Assoluto; la Luce penetra l'anima, dai Suoi “spazi mistici”.
"Ci sono voluti quattrocento anni per fare il Duomo", 1958 |
Nello splendore del cielo ritrarrà spesso, nel corso della Sua lunga evoluzione artistica, il Duomo di Pavia; l'immensa mole, la fatica degli uomini che hanno impiegato quattrocento anni per costruirlo (e non finirlo), quel suo protendersi verso l'alto lo affascinava ed era urgente in Lui l'esigenza di dialogarci.
"Nello splendore del cielo", 1963 |
I talenti - un po' come la tosse - non li si può nascondere. Si rivelano poco alla volta in chi sa coltivarli, ed esprimerli - manifestandoli - è un atto d'amore.
primi tentativi |
Arcere |
Architettura |
schizzi e disegni preparatori |
Frate |
Bene. Costantino Ruggeri i suoi talenti appare evidente li abbia fatti fruttificare, manifestandoli. La Sua opera indica, senza mediazione di sorta, la vastità dello spirito che l'abitava e l'animava. La Sua produzione artistica si estende senza soluzione di continuità per decenni e, in profondità, si perde nell'infinita ricerca di sacralità di cui l'arte è portatrice e depositaria. Dalla pittura alla scultura, fino agli esiti più raffinati e innovativi di progettazione architettonica. Insomma, una vera Epifania.
"Pianeta inesplorato", 1952 |
Già confidente per prossimità creativa dei maggiori esponenti dell'arte italiana del secolo scorso, amico di Sironi, Fontana, Morandi - solo per citarne alcuni - Carrà e Manzù, per il nostro “Frate Sole” sarà l'incontro con Le Corbusier nei primi anni Sessanta a decretare la svolta verso l' ”architettura dello spazio mistico”: la costante, definitiva attenzione verso un “modello” di chiesa che non separasse, piuttosto raccogliesse in se stessa, e accogliesse nelle “sue ossa” il creato, per le infinite moltitudini della Luce.
Interno - Chiesa di San Bernardo, Centocelle (Roma) |
Dal Suo amore per il sublime e la tensione al divino nasce il Santuario del Divino Amore in Roma, “armonia vivente di una grotta azzurra”.
Santuario mariano del Divino Amore, Roma |
Qualunque sia la chiesa che abbia progettato assieme all'Architetto Luigi Leoni, si percepisce da subito, nitidamente, la Sua presenza. Dalle vetrate del Santuario di Re, all'estremo limite della Penisola al confine con la Svizzera, la Luce sembra penetrare dai bordi dell'infinito.
"Dedicato a Te, p. Costantino" - Interno del Santuario di Re |
Riflessi di vetrate sulle pareti del Santuario di Re |
Riflessi di luce in aquasantiera |
Riflessi di vetrate sul pavimento del Santuario di Re |
Rosone del Santuario di Re |
Interno del Santuario di Re con la prodigiosa immagine de La Madonna del Sangue |
Santuario di Re (Val Vigezzo, Domodossola) |
Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, ma il privilegio di averne scoperto l'Opera e renderne testimonianza mi ripaga con la Sua luminosa presenza.
Smalti a base di pasta di vetro. Particolare di Via Crucis, Adro (Bs) 2004 |
A p.Costantino Ruggeri (1925-2007)
sono dedicate queste poche note che mi è sembrato bello e urgente condividere.
"Profeta di Pace", 1961 |
Insieme ai rallegramenti per l'attività che la Fondazione “Frate Sole” - a Lui intitolata - svolge per divulgarne la memoria ed il valore, particolarmente attraverso il Premio Internazionale di Architettura Sacra.
Lo spazio mistico costituisce il motivo e il fermento della mia esperienza attuale.
Contrariamente allo spazio sacro tradizionale, che è sempre circoscritto, precisato, quello mistico ha misure sempre intuite e mai precisate, per tali ragioni è sempre stimolante.
È, per intenderci, uno spazio assoluto e non relativo, un luogo aperto, non chiuso. Può essere un raggio di sole su un muro, una corda tesa tra due alberi, un fiore, un sasso.
Cercarne l'evidenza per un artista è l'avventura estetica più esaltante e difficile, e, per me, anche di cercatore dell' “ombra di Dio” nella luce dell'evidente.
Lo “spazio mistico” è il punto d'incontro fra l'assoluto della bellezza e il relativo delle forme in cui esso viene, più che realizzato e circoscritto, indicato come punto sempre nuovo di partenza nell'esperienza di un artista.
È difficile esprimerlo in parole, perché deve esprimersi piuttosto in situazioni, in segni essenziali, in aperture imprevedibili, sempre nuove, in soluzioni rigorose quanto libere e deliberate.
studio di Madonna Nera |
Il nostro spazio è ormai inabitabile.
Tutto è oscuro, sgraziato, umiliato.
Soprattutto banale.
Gli agglomerati urbani opprimenti, le strade piene di paura, le chiese senza poesia, le istituzioni corrose e corrotte, i pensieri senza creatività, i cuori senza slancio;
in tutti l'abdicazione al sublime.
Offesi da questo attentato alle insopprimibili speranze, cerchiamo nella totale spogliazione i segni umili e assoluti di uno spazio innocente,
espressivo dell'anima e ospitale al cuore.
Rifiutando ogni banalità e ogni concezione utilitaria dello spazio, vogliamo vivere la più incorruttibile e inebriante “poesia delle cose”.
(Padre Costantino Ruggeri)
p. Costantino Ruggeri - "Frate Sole" - in studio nel Convento francescano della Chiesa di Canepanova in Pavia |
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