Quando la realtà del tempo nostro, con le sue incoerenze e i suoi controsensi, ci appare così dolce e così crudele ad un tempo, così "semplice" e così complessa, è certo vero che una delle chiavi d'interpretazione più efficaci per maneggiarla diviene - per chi abbia l'anima non assopita - proprio quella della poesia.
E di un tipo di poesia, come delle immagini del nostro artista,
la più accesa, la più dilatata, la più irritata che sia possibile.
Tempo fa il Comune di Santa Maria Maggiore - in Val Vigezzo, "la Valle dei Pittori" - un delizioso paese sdraiato tra le guglie alpine che dettano il limite ai confini nazionali e gettano ombra e frescura a quelle genti scolpite dal vento, ha dedicato una "personalissima" mostra ad Antonio Gennari.
scorcio di Palazzo municipale |
Municipio, già Casa Mandamentale |
A me piace ricordarlo immerso e perso tra le sue cose più personali - gli oggetti che ho ritratto in mostra - in tutta la sua stupefacente, caustica ironia; quella potente, autentica irriverenza che appartiene ai puri.
Antonio GENNARI, pittore vigezzino (1923 - 2002)
Autoritratto |
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