In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità,
a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa...
("Il Suonatore Jones"
da Non al Denaro Non all'Amore Né al Cielo
Fabrizio De André)
Certo che ce ne vuole di coraggio a inerpicarsi tra gli sterrati sentieri della canzone d'autore, e la forza non può che procedere dall'amore per quello che si fa; il coraggio deriva dall'amare, sempre.
E allora ecco, come un torrente carsico, riaffiorare goccia su goccia un repertorio di sedimenti emozionali che appartengono al patrimonio collettivo di intere generazioni. Quelle sonorità riconosciute, riproposte e interpretate da chi queste acque ha navigato, consapevole dei rischi che quelle rapide rappresentano, sono una sfida che pochi possono permettersi.
L'altra sera, a "Spazio Musica", tre maestri-musicisti navigati come Ellade Bandini (batteria), Giorgio Cordini (corde), Mario Arcari (ance, ovvero qualsiasi cosa emetta un suono), ci hanno trasportato nel dorato regno della poesia investendoci di note, vere "gocce di splendore".
Hanno attraversato il repertorio a loro (e a noi) familiare di Fabrizio De André, Paolo Conte, Francesco Guccini, Ivano Fossati, passando da "Ho visto Nina volare" alle (sinuose) "prese di una verde milonga", per risalire la memoria prenatale di "Un Vecchio e un Bambino" e naufragare, infine, in "Mio fratello che guardi il mondo".
A loro, che sono stati la spina sonoro-dorsale dei padri della canzone-poesia d'autore, vada la nostra gratitudine per averci regalato una serata di memorabili vibrazioni.
Dove? A "Spazio Musica" in Pavia, il luogo (unico nel panorama italiano) dove poter sperimentare sensazioni ed emozioni che la dura legge della quotidianità non riesce a scalfire: l'immaginazione che è vita!
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